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lunedì 21 febbraio 2011
versione di latino da nuova versione del biennio dedalo e icaro
minosse filgio di giove ed europa signore dell'isola di creta offre ospitalità a dedalo e a suo figlio icaro. riconoscente del beneficio dedalo edifica un labirinto ms poi per la sua superbia trascura gli ordini del padrone allora minosse pieno d'ira rinchiude dedalo e icaro dentro al labirinto. il fanciullo è molto triste e piange continuamente cosi il furbo dedalo fabbrica ali di cera ed alla fine vola via in cielo con il filgiolo. ma icaro dimentica del consiglio del padre si avvicina troppo al sole allora ild dio incollerito per il coraggio dell'incosciente icaro fa sciogliere la cera delle ali e l povero fanciullo precipita in mare. dedalo poi giunge a cuma dove dedalo poi giunge a a cuma dove dedalo costruisce un grande tempio a febo e consacra al dio le ali di cera.
versione latino da nuova versione latina p 18 numuero 18
rea silvia,figlia del re di albalonga sacerdotessa della dea vesta partorì due figli romolo e remo. amulio crudele zio i rea si allontanò dal regno del fratello e abbandonò i bimbi sulla riva del fiume: ma gli dei salvano i poveri gemelli infatti i bimbi dapprima vengono trovati e nutriti da una lupa quindi vengono trovati da faustolo pastore reale ed educsti nella sua pover casa. romolo e remo da adulti uccidono amulio e restiruiscono al nonno il regno.dopo fondano la città sul palatino ma hanno una lite sul dominio e romolo uccide remo la nuova città viene chiamata roma dal nome di romolo i primi abitanti di roma vengono dai luoghi vicini. abitano in piccole case,pascolano nei campi. non hanno oro non argento ne ricchezze ma conducono una vita modesta e integra. ma i romani non hanno donne allora romolo decide di rapire le donne dei sabini popolo confinante. per l'offesa i sabini proclamano guerra ai romani ma le donne sedano la lite e restano piacevolmente a roma e cosi i romani costituiscono un solo popolo con i sabini.
versione di latino da nuova versione del biennio "i fiumi d'italia"
in italia ci sono molti e lunghi fiumi fra i principali fiumi d'italia contiamo il po,il ticino,l'adda il volturno l'orfanto e molti altri.il po il fiume più lungo d'italia ha origine da un altissima vetta delle alpi scorre dolcemente attraverso fertili campi e vaste pianure bagna torino piacenza e cremona la massa d'acqua si getta per mezzo di molte foci nell'adriatico sulle rive del po ci son apressi bui ampi faggi alti pioppi e coon la loro ombra ristornao gli stanchi coltivatori ma le acque del fiume talvolta escono fuori dalle rive e inondano e devastano i campi dei contadini con grandi danni. nelle antiche favole i poeti chiamano il po anche eridano. il tiocino e l'adda affluiscono nel po l'arno scorre attraverso firenze famosa città fortificata degli etruschi e si getta verso il tirreno vicino pisa il volturno feconda i campi campani l'otranto irriga quelli rigogliosi pugliesi ma il tevere è considerato giustamente il signore dei fiumi italiani infatti presso le sue rive fiorisce roma signora di tutta l'italia.
versione di latino "il poeta orfeo"
il poeta orfeo della lira sonora addolcisce anche le bestie commuove anche i sani. nel giorno delle nozze la sposa di orfeo la bella ninfa euridice è morsa da una vipera ed a causa del velenaperde la vita con molte lacrime lascia il caro marito ed agli inferi la casa dei morti scende. a lungo orfeo piange rifiuta il cibo si aggira per i boschi dopoche vuole rivedere e prendere la sposa e presso il trono di proserpina regina degli inferi sopraggiunge e suona dolcemente la lira.accorono le ombre resuscitate , cerbero, orrendo mostro tace il supplizio dei dannati termina allorche l'animo di proserpina è commosso e i desideri del poeta sono esauditi euridica è data ad orfeo ma nella via dagli inferi alla terra l'uomo non deve voltare gli occhi verso la sposa ma orfeo per il grande gaudio il comando di proserpina trascura e incurante volge lo sguardo subito euridice nell'aria scompare verso gli occhi dell'uomo e orfeo misero invano la sposa tenta di toccare.
versione di latino da nuova versione del biennio "le orecchie d'asino di mida"
una volta marsia,dea degli animali,sfidò apollo ad una gara musicale. Mida re della frigia ,arbitro della gara attribuì la vittoria a marsia , ma scatenò l'ira e la vendetta d'apollo. apollo infatti le orecche di mida inalzò in incredibile modo , che in breve tempo furono del tutto simili alle orecchie d'asino. mida certamente era addolorato fortemente subito scomodo le desiderò nascondere e con un turbante purporeo si coprì il capo : ma non molto dopo un servo notò la cosa incredibile e nuova. mida al servo impose del silenzio severamente. il servo per terrore della pena alfine tacque ma dopo scavò una fossa nella terra nella quale gridò il re mida ha le orecche d'asino quindi riempi la fossa con la terra e si allontanò ma poco dopo prontemente i morti vennerò su e dicevano mida ha le orecchie d'asino.
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